Sagace e poliedrico, Giorgio Laveri si configura come un’interessantissima personalità artistica
contemporanea. La sua formazione lo porta a muoversi tra cinema e teatro approdando alla
scultura tramite il medium, in fortissima ascesa nell’interesse critico, della ceramica.
Savonese di origine, classe 1954, sviluppa la sua produzione scultorea ad Albissola, capitale
dell’arte ceramica dall’inizio del Novecento, tra le cui vie hanno passeggiato e lavorato artisti come
Lucio Fontana o Asger Jorn. Caratterizzata da un’ironia assolutamente neo-pop, la sua ricerca
artistica si basa sull’oggetto feticcio, spesso ingigantito fin a diventare icona, in uno splendido
gioco concettuale dove l’ipertrofia astrae l’oggetto quotidiano rendendolo totemico, il tutto
supportato da una finissima tecnica esecutiva appannaggio della migliore artigianalità italiana.

Witty and multifaceted, Giorgio Laveri emerges as a very interesting contemporary artistic personality. His training led him to move between cinema and theater, landing to sculpture through the medium, in a very strong rise in critical interest, of ceramics.
Savonese by origin, born in 1954, he develops his sculptural production in Albissola, the capital of
ceramic art since the beginning of the twentieth century, among whose streets artists such as
Lucio Fontana or Asger Jorn have walked and worked. Characterized by an absolutely neo-pop
irony, his artistic research is based on the fetish object, often magnified to the point of becoming
an icon, in a splendid conceptual game where hypertrophy abstracts the everyday object making it
totemic, all supported by a very fine executive technique prerogative of the best Italian
craftsmanship.

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