Giorgio Tentolini nasce nel 1978 a Casalmaggiore (Cremona). Dalla sua esperienza professionale di grafico e fotografo deriva la sua concezione dell’immagine come compenetrazione a livello percettivo di elementi schematici: essa è ottenuta tramite un approccio analitico, ossia mediante una stratificazione dei diversi piani di visione che si ricompongono in un’ideale totalità complessiva. Il procedere per addizione o sottrazione del materiale rappresenta il suo modus cogitandi, oltre che operandi: egli scolpisce rete dopo rete, in un meccanismo psichico per il quale non è di primaria importanza il medium, ma dove la luce è la vera immateriale protagonista. La rete, secondo la concezione dell’artista, rappresenta l’intreccio, ma soprattutto il filtro/setaccio che lascia passare un flusso di esperienze per trattenere qualcosa da salvaguardare e da fissare, quegli istanti perenni, sospesi, come in una sorta di limbo, e cristallizzati in un’eternità fuori dal tempo. A essere intrappolati in quest’ordito di elementi geometrici concatenati sono soggetti di vario tipo: volti di statuaria classica, icone intrappolate dalla rete nella loro bellezza e poesia immortale (Pagan Poetry); volti di fanciulle (Jeune-filles) i cui lineamenti sembrano sempre sul punto di sfaldarsi nella falsità dell’artificio se osservati a una distanza ravvicinata; volti di manichini privi d’identità (Presenze) dove il processo di spersonalizzazione è compiuto al punto da identificare l’opera semplicemente con una sigla, la via, il numero civico e l’istante dello scatto-visione. La bellezza delle opere di Tentolini sta nel riuscire a far coesistere gli aspetti dualistici del reale: immateriale e materiale, corporeo e incorporeo, apparenza e realtà, dove l’artista diviene creatore di un’identità e di una bellezza solo in parte effettivamente esistente.
Giorgio Tentolini was born in 1978 in Casalmaggiore (Cremona). His conception of the image as a perceptual interpenetration of schematic elements derives from his professional experience as a graphic designer and photographer: it is obtained through an analytical approach, that is, through a stratification of the different planes of vision that are recomposed into an ideal overall totality. Proceeding by addition or subtraction of the material represents his modus cogitandi, as well as operandi: he sculpts by carving net after net, in a psychic mechanism for which the medium is not of primary importance, but where the true, immaterial protagonist is light. The net, according to the artist’s conception, represents the intertwining, but above all the filter / sieve that lets a flow of experiences pass to hold back something to be safeguarded and fixed, those perennial moments, suspended, as in a sort of limbo, and crystallized in an eternity out of time. To be trapped in this warp of linked geometric elements are subjects of various types: classical statuary faces, icons trapped by the net in their immortal beauty and poetry (Pagan Poetry); faces of young girls (Jeune-filles) whose features always seem on the verge of falling apart in the falsity of artifice when viewed at close range; faces of mannequins without identity (Presenze) where the depersonalization process is completed to the point of identifying the work simply with an initials, the street, the house number and the instant of the shot-vision. The beauty of Tentolini’s artworks lies in being able to make the dualistic aspects of reality coexist: immaterial and material, corporeal and incorporeal, appearance and reality, where the artist becomes the creator of an identity and a beauty that only partially actually exists.
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Johanna 5: Giorgio Tentolini
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